Il termine Rispetto deriva dalla parola latina Respicere, che letteralmente vuol dire “guardare indietro”, “considerare”, ma può anche essere intesa come “Aver riguardo per qualcuno”.
E’ proprio questo ultimo significato che reputo sia venuto meno, nel corso del tempo, è sufficiente che ci soffermiamo un attimo ad osservare ciò che ci circonda e ciò che accade intorno a noi per averne contezza, vista la violenza verbale e fisica che dilagano, accompagnate da indifferenza.
Che cosa si intende con questo termine?
Con esso si fa, semplicemente, riferimento ad un sentimento che ci dovrebbe portare a riconoscere, come inviolabili, i Diritti, la Dignità e la Personalità di una persona, spingendoci, quindi, dall’astensione di qualsiasi comportamento che li possa pregiudicare.
E come possiamo esprime il nostro Rispetto per una persona?
L’elemento chiave è l’Empatia, ossia quella capacità di sentire il vissuto dell’altro come se fosse il nostro.
Questo ci porterebbe ad assumere un atteggiamento comunicativo che diventerebbe l’espressione della nostra consapevolezza, che ci porterebbe ad Accettare e Rispettare l’Altro, nonostante potremmo non condividere le sue idee, opinioni, comportamenti o decisioni.
Nel piano relazionale questo si tradurrebbe in atteggiamenti che veicolerebbero il messaggio che ogni persona, all’interno della relazione, ha lo stesso Valore, pur essendo diversa e avendo idee e percezioni diverse, con la diretta conseguenza di un Dialogo Equilibrato, all’interno di uno spazio in cui ogni individuo ha i tempi giusti per potersi esprimere.
Nel momento in cui rispettiamo una persona è come se, anche senza parlare, ma semplicemente stando in ascolto di ciò che ha bisogno di comunicare, gli stessimo dicendo TU ESISTI, IO TI RICONOSCO.
Questo perché se ti rispetto vuol dire che ti Vedo, ti Guardo e non un’unica volta, ma sono pronta a dedicarti il mio tempo, la mia attenzione, riconoscendo, implicitamente, il tuo Valore.
Oggi, se ci guardiamo attorno, vediamo questo?
Oppure notiamo più frequentemente situazioni di inazione per cui, non agendo, è come se l’altro non ci fosse, come se non contasse niente, per cui quella persona viene scansata, fisicamente o virtualmente, viene calpestata con le parole e con i gesti, perché invisibile, irrilevante, per cui facciamo finta che NON ESISTA, con la conseguenza che non diamo valore a ciò che ci dice e a ciò che ci chiede?
Come diventare delle persone che hanno Rispetto degli altri?
Il Rispetto si impara da piccoli, ma non con le parole, bensì con l’esempio quotidiano, con la definizione di regole e limiti chiari, tenendo a mente che i comportamenti irrispettosi non fanno mai piacere a chi li riceve.
Piaget stesso sosteneva che i bambini sono sensibili alle regole pertanto, governare e impadronirsi delle regole fa parte del processo di crescita di ciascun individuo.
In sintesi, coloro che non hanno rispetto degli altri vuol dire che sono vissuti in un contesto familiare in cui questo valore non era il loro “pane quotidiano”, in cui non ci sono stati dei genitori che hanno fatto comprendere l’importanza del proverbio “Non fare agli altri, ciò che non vuoi che venga fatto a te” ma non solo, gli stessi non hanno saputo trasmettere l’importanza di comportamenti di rispetto e amore, che sono diventati la conditio sine qua non per ricevere questi doni.