Che cos’è la Mediazione Familiare e quando nasce?
Quando si parla di Mediazione familiare si fa riferimento ad un “processo collaborativo di risoluzione del conflitto”, attraverso il quale le coppie, che vivono un rapporto che si sta concludendo o altre che si è già concluso, attraverso la figura del Mediatore, che funge da soggetto esterno imparziale ed equidistante, riescono non solo a ritrovare la comunicazione ma, anche, a raggiungere un accordo che sia condivisibile da entrambi.
Nel processo di Mediazione, i soggetti coinvolti perseguono l’obiettivo di pervenire ad un accordo scritto, in merito agli interessi comuni, per la tutela dei figli, degli aspetti finanziari e sulla gestione delle proprietà.
Tutto questo è possibile grazie alla figura del Mediatore, che deve favorire la riduzione della componente irrazionale del conflitto fra le parti, favorendo una comunicazione costruttiva, che nel tempo è andata perduta dalla coppia, favorire il refraiming degli eventi in oggetto, in modo da incoraggiare una visione distaccata, che può condurre ad una limitazione delle recriminazioni personali, favorendo l’approccio consensuale alla separazione, nell’interesse di tutti i membri della famiglia coinvolti.
Lisa Parkinson afferma che dovremmo vedere il processo di Mediazione come uno “strumento per vincere tutti e due”, win to win, e non uno perde e l’altro vince, in quanto non ci devono essere vincenti e perdenti.
E’ chiaro che il principio fondante della Mediazione e il ruolo del Mediatore è quello di attingere ai bisogni di un nucleo familiare che si sta disgregando, valorizzando le competenze genitoriali, per pervenire ad un clima di comunicazione e cooperazione.
Il Mediatore
- non prende le parti di nessuno, proprio perché soggetto terzo equidistante,
- non giudica l’operato delle parti, in quanto il suo è quello di accogliere e non di giudicare,
- non si occupa del passato, ma lavora sul presente e sul futuro
- non propone soluzioni pre-confezionate, perché il suo obiettivo è quello di ascoltare le parti ed aiutarle a trovare la loro soluzione
- non si pone l’obiettivo della riconciliazione o della separazione, ma invita e stimola la coppia a capire ciò che realmente vogliono per se stessi e per la loro famiglia
- aiuta la coppia a riorganizzare la loro relazione