Floriterapia

Quando mi sono avvicinata a questa disciplina il solo pensare che dei fiori, piccoli o grandi che fossero, avevano il potere di lenire il dolore fisico o emotivo, mi sembrava una magia, poi ho sperimentato che non c’era niente di magico, ma tutto era il frutto di riflessioni scientifiche fatte dal Dr. Edward Bach, per le 38 essenze naturali, più il fiore composto, il Rescue Remedy, e di Tanmaya, per i fiori himalayani. 

La Floriterapia parte dal presupposto che dei gap emotivi, generati da ansia, paura, rabbia, vergogna…, che generano blocchi energetici, possono produrre degli scompensi, favorendo l’insorgere di disagi fisici, che possono essere riarmonizzati, in modo graduale,  attraverso l’uso dei fiori giusti.

Non esiste un rimedio uguale per tutti, perché ogni persona, pur vivendo lo stesso gap emotivo, questo può avere un’origine diversa, per cui è necessario analizzare attentamente il suo  stato d’animo, al fine di indicarle i rimedi adatti.

La Floriterapia tiene conto dell’unione fra Mente, Corpo, Anima ed Emozioni e non importa qual è il sintomo che si presenta, ma come lo vive il soggetto in questione.

La differenza fra i Fiori di Bach e gli Himalayani?

I primi aiutano nel riequilibro emotivo i secondi, e nello specifico i 7 catalizzatori, che agiscono sui sette chakra, favoriscono un riequilibrio energetico, per cui agiscono sinergicamente, agendo su piani diversi, favorendo entrambi il Benessere dell’individuo.