Abbiamo già iniziato il conto alla rovescia e, fra pochi giorni, ci troveremo a vivere una delle più belle e significative festività della nostra cultura: il Natale, festa della famiglia e dei valori.

 Con il Natale ci avviciniamo alla fine dell’anno che, simbolicamente, coincide con il momento in cui incominciamo a fare il bilancio dell’anno che sta per concludersi, ma apriamo le porte alle nostre aspettative, ai nostri sogni e ai nostri progetti, per l’anno che verrà. 

Saranno giorni frenetici, contornati da luci, colori scintillanti, profumi piacevoli, sguardi amichevoli, calore, abbracci, scambi di regali e gioia di stare assieme alle persone care, con la voglia di condividere, ma è anche il momento in cui si percepirà di più il vuoto, in cui si noterà  maggiormente quel posto che non sara più occupato da nessuno…. e la gioia e la serenità, in un batter d’ali , lasceranno il passo alla tristezza, che avvolgerà la nostra anima e il nostro cuore. 

Prontamente una frase potremmo sentir emergere dentro di noi: “ Perché non mi hai concesso di poter condividere almeno questo ultimo momento di gioia, affinché la serenità prendesse il posto del dolore e della sofferenza, della solitudine, del senso di abbandono, dell’angoscia e dello sguardo perso nel vuoto. Perché!!! Perché devo sorridere, quando dentro di me c’è una bambina che ha solo voglia di piangere? Perché? Perché?

Sarà  per questo nostro sentire, che dovremmo prenderci cura della nostra “ famiglia interiore”, proprio nei giorni che rappresentano l’unione, il ricongiungimento con la nostra famiglia “esteriore”.

Forse, sarà importante che ognuno di noi, durante questi giorni di festa, si ritagli uno spazio intimistico per dare voce ai propri ricordi e a chi, dentro di noi, ha bisogno di sentirsi coccolata/o anche attraverso momenti di nostalgia, andando oltre la finzione o l’immaginare che non sia successo nulla, esprimendo così l’amore per noi stessi, proprio nei giorni che, per antonomasia, sono l’espressione dell’amore universale. 

Proprio perché è impossibile dimenticare chi ha segnato il passo nella strada della nostra vita, compiere dei rituali potrà esserci di aiuto o, semplicemente, parlare e condividere sentimenti e memorie, per sentirsi meno soli e rendere presente chi non lo è più. 

Infine, ricordiamoci di essere empatici, prima ancora che con gli altri, con noi stessi, con le nostre vulnerabilità, per donarci quelle attenzioni che vorremmo ricevere. 

Chissà che questo non possa essere un antidoto per quei ricordi che, in questi giorni, come le candele, potrebbero bruciare di più, perché  la nostra vera ricchezza non è chiusa in una cassaforte o dentro un forziere, ma nelle emozioni che abbiamo provato nella nostra anima, con le persone significative della nostra vita.