La separazione di due genitori raccontata attraverso lo sguardo, le parole e il sentire di una bambina: Nina.
Il passaggio dal ciclo di vita familiare in cui tutto andava bene “vivevamo tutti insieme nella stessa casa. Il gatto dormiva in una comoda cesta in fondo alle scale e il criceto in una grande gabbia vicino alla finestra […] Mamma e papà si volevano bene. Papà baciava la mamma quando rientrava la sera […] Di solito, io stavo nel mezzo. Come il prosciutto tra due fette di pane”, a quello in cui non c’è più niente della serenità precedente “Papà vive in una casa. Mamma in un’altra casa. Io vivo in due case. Alcuni giorni con il papà. Altri giorni con la mamma”.
Viene narrata la sofferenza di una bambina che, impotente, stando sotto il tavolo, assiste ai litigi dei genitori, ascoltando le brutte parole che l’una dice all’altro.
Ma Nina narra anche del suo stupore e della sua delusione nel non comprendere perché i “grandi”, quelli che prima la brontolavano, se dava calci ad una sedia o se dipingeva nei muri o se si sporcava il viso, con il rossetto della mamma, adesso non fanno più niente di quello che facevano prima.
La percezione che si ha, leggendo queste semplici parole è che lei sia diventata trasparente e la conseguenza è che lei non riesce più a divertirsi.
Niente è più come prima, tutto il suo mondo, le sue abitudini sono crollate e lei si sente divisa in due: quando è con il papà vorrebbe essere con la mamma e viceversa.
Con semplici parole le autrici riescono ad esprimere il senso di smarrimento e confusione di una bambina che non ha ancora ben compreso cosa sia successo, perché tutto è diverso, ed esprimono la sua sofferenza nel distacco dall’uno o dall’altro genitore.
Ma poi, come nelle favole, c’è il lieto fine, come sarebbe auspicabile nella realtà anche se, purtroppo, non è così, perché i genitori, troppo spesso, perdono di vista che il ruolo genitoriale non verrà mai meno, mentre ciò che non esisterà più sarà la coppia coniugale.
Un piccolo libro da leggere con i propri figli, per affrontare la difficile comunicazione della separazione, ma utile anche per i genitori, perché non dovranno mai pensare che “è piccola/o, non capisce…non si sta accorgendo di niente”.
I nostri figli sono molto sensibili e capaci di percepire più di quello che noi adulti riteniamo.