“L’albero genealogico è il nostro forziere del tesoro ma anche la nostra trappola mortale”.

Questa affermazione, contenuta nel libro Metagenealogia, di Alejandro Jodorowsky e Marianne Costa, racchiude tutta la forza insita nelle nostre origini/radici familiari, proprio perché da chi ci ha preceduti noi abbiamo ricevuto delle eredità, forse in termini economici, di cui abbiamo la conferma tangibile, ma è proprio di ciò che non possiamo toccare e percepire che dobbiamo acquisire consapevolezza, perché le vere eredità non sono le cose materiali, i beni mobili e immobili, bensì delle fedeltà nascoste, che hanno origine dai segreti e dalle esclusioni.

Questo libro, pertanto, potrà essere percepito come un percorso verso l’acquisizione della conoscenza di quei pregiudizi, tranelli e deviazioni messe in atto da chi ci ha preceduti, alleggerendo così i nostri pesi che, di riflesso, possono migliorare le nostre relazioni interpersonali e la consapevolezza di chi siamo.

Jodorowsky e Marianne Costa distinguono fra segreti maggiori e minori, e fra i primi vi ascrivono, tanto per citarne alcuni, quelli inerenti omosessualità, celata all’interno del matrimonio, i delitti, i furti, gli aborti, spontanei e non, mentre i secondi sono relativi alle problematiche di natura affettiva, come gli amori clandestini, i fallimenti artistici, professionali o scolastici.

Gli autori pervengono alla conclusione che il segreto di una generazione si ripercuote in quella successiva, ma se è stato un segreto assoluto in una generazione si può ripresentare nella terza.

I due studiosi sostengono che nel nostro corpo “si annidano i ricordi dell’infanzia, addirittura del periodo fetale, insieme ad approvazioni, rifiuti, residui psichici di diversi membri della nostra famiglia […] V’è, infatti, certamente un rapporto fra tutti i movimenti della madre e quelli del bambino che è nel suo ventre, di modo che quel che nuoce all’una nuoce all’altro” (p. 16).

Appoggiano anche l’idea che il feto riceve “l’ordine di imitare il modello trasmesso da chi lo ha preceduto. La famiglia non accetta la creazione pura e semplice, venuta dal “nulla” senza un modello esterno” (p.24/25).

Rinforzano questa loro teoria dichiarando che ognuno di noi è il prodotto di due forze: la forza imitatrice, che è governata dal gruppo familiare, che agisce provenendo dal passato, e la forza creatrice che, invece, è guidata dalla Coscienza Universale, che proviene dal futuro.

In merito a questa affermazione asseriscono che nella nostra società esistono eserciti di anime imitatrici, ma poche anime creatrici e che le prime dovranno imparare a liberarsi dagli schemi del passato e iniziare a creare, progettare, per poter essere se stesse e non quello che la famiglia, la società e la cultura vogliono, mentre le seconde devono imparare a diffondere, comunicare e seminare i propri valori, tracciando la loro strada nella vita.

Da tutto ciò si può evincere l’importanza di ricostruire la propria genealogia familiare, anche con l’obiettivo di cogliere come una malattia o un disagio fisico, possono avere una stretta correlazione con persone escluse, con segreti o eventi traumatici, verificatisi nelle generazioni precedenti, che fanno parte del proprio sistema familiare.

Questo cammino a ritroso ci renderà consapevoli di ciò che è avvenuto, aiutandoci a comprendere e a vivere meglio il qui ed ora ma non solo, ci consentirà di onorare chi è vissuto prima di noi, incamminandoci verso il cammino della guarigione e della ripulitura energetica.

Sono presenti nel testo molti esercizi pratici, che consentiranno a coloro che si accingeranno alla lettura di lavorare su se stessi e sui propri familiari.