Noi siamo dei semplici anelli in una catena di generazioni e, spesso, non abbiamo scelta, per cui diventiamo vittime di eventi e traumi già vissuti dai nostri antenati

Anne Ancelin Schutzemberger, ne La sindrome degli antenati fa questa affermazione

Solitamente quando pensiamo al termine eredità, facciamo riferimento immediatamente alle cose materiali: in realtà dai nostri antenati riceviamo ‘lasciti’ molto più importanti ereditando quelle che Ivan Boszormeny-Nagi definiva lealtà familiari o come soleva chiamarle Bert Hellinger, fedeltà nascoste, che altro non sono se non quello che ci lega alle generazioni precedenti, ai genitori, ai nonni, a tutti coloro che ci hanno preceduti, con cui sono rimasti dei conti in sospeso, di cui non abbiamo né sentore, né conoscenza.

“Eventi traumatici, episodi di cui non si parla, segreti o esclusioni: queste situazioni favoriscono la ripetizione inconsapevole di comportamenti che costituiscono dei copioni che mettiamo in atto a distanza di generazioni, perché nonostante crediamo di essere persone libere, in realtà lo siamo molto meno di quello che pensiamo” mi spiega la Dott.ssa Edy Salvadori, Psicopedagogista, Mediatrice familiare, Counselor Relazionale Advanced/Trainer, Floriterapeuta e CTU presso il Tribunale di Perugia introducendomi il seminario esperenzialeRipulire l’eredita dei nostri antenati’ che si svolgerà il prossimo 10 novembre presso il suo studio di Cerbara, in via Carlo Marx, 15/f, in cui sarà coadiuvata dalla Dott.ssa Tatiana Cosci, Counselor Voice Dialogue e laureanda in Psicologia. Le due professioniste hanno scelto di strutturare il seminario in una parte teorica, in cui faranno riferimento alla letteratura scientifica sull’argomento ed un’altra pratica ed esperenziale che permetterà, grazie alla letteratura scientifica presa a riferimento, di acquisire la consapevolezza dell’esistenza di una coscienza individuale, che si sviluppa accanto a quella ‘familiare, che è stata memorizzata e che custodisce tutte le esperienze vissute dal sistema familiare a cui apparteniamo. Le due professioniste hanno tenuto a specificare che le “Relazioni che la Schutzemberger definisce ‘rapporti tessuti con fili invisibili’, che proprio per la loro impercettibilità, possono comunque influenzare la nostra vita senza che ne siamo consapevoli, determinando problemi, ansie, paure che si ripercuotono sul nostro benessere emotivo, fisico e psicologico. Proprio per questo diventa tanto più importante ripulire e sgombrare il nostro albero genealogico dalle memorie e dai blocchi negativi che sono fonte di problematicità e di difficoltà, perchè noi siamo il risultato dell’esistenza di coloro che ci hanno preceduto, perché esiste una memoria cellulare che viene trasmessa attraverso il DNA di generazione in generazione, secondo il concetto espresso anche nella Bibbia laddove si dice che ‘le colpe dei padri ricadranno sui figli’. Questo cammino a ritroso per ricostruire la propria genealogia familiare ci renderà consapevoli di ciò che è avvenuto, aiutandoci a comprendere e a vivere meglio il qui ed ora, non solo, ci consentirà di onorare chi è vissuto prima di noi, percorrendo il cammino della guarigione e della ripulitura energetica che,  in defintiva, ci rende liberi”.

Simona Santi – Inoltre Magazine – Mese di ottobre, n° 42