Sos Natale: psico-consigli per sopravvivere alle feste natalizie

OLTRE la metà degli italiani vive il Natale come fonte di stress, stanchezza e nervosismo. Non è detto, infatti, che sia per tutti una ricorrenza attesa ed amata. Per alcuni di noi, può essere una festa da cancellare per svariati motivi: perché ci mette ansia, perché dobbiamo organizzare i compiti dei bambini o perché temiamo il 24 ore su 24 con il partner. Per altri poi magari coincide con un evento brutto come la fine di una storia o la perdita di una persona cara per cui non si ha nessuna voglia di festeggiare.
Edi Salvadori, Psicopedagogista e Counselor Relazionale dell’Associazione Voice Dialogue, ci spiega quali sono le principali manifestazioni dello stress natalizio e quali le soluzioni da adottare per vivere al meglio le feste.
Ci dobbiamo confrontare con famiglie allargate, fatte da figli di precedenti matrimoni, ex coniugi, situazioni familiari diverse in cui è difficile conciliare culture, credenze e stili di vita. Generalmente si tenta di evitare le situazioni e gli incontri non graditi, e quando ciò non è possibile il corpo ci segnala il disagio emotivo con sintomi semplici ma emblematici: nausea, disturbi digestivi, mal di stomaco, mal di testa. Li attribuiamo spesso ad una alimentazione più pesante, abbondante, pensiamo di aver bevuto di più. In realtà esiste un filo diretto tra alcuni sintomi e le emozioni che vi soggiacciono. Sono le situazioni e le persone quello che non riusciamo a “digerire”.
La soluzione. Il rimedio di emergenza è ritirarsi per qualche minuto in un luogo tranquillo, sedersi con gambe e braccia rilassate, oppure stare in piedi, e portare l’attenzione sul respiro, facendo in modo che l’aria attraversi i tre livelli, pancia, diaframma e petto, immaginando di spingerla verso il basso, anche se all’inizio fa un po’ di fatica a scendere. Dobbiamo sentire che tutto si espande e si ritrae. Nelle situazioni di profondo disagio emotivo, infatti, il respiro si accorcia, diventando incompleto, generando così un blocco energetico, che genera l’insorgenza della sintomatologia fisica. Focalizzarsi su se stessi anche solo per pochi minuti permette alle proprie energie vitali di ricominciare a fluire positivamente, così facendo si abbassa il livello di ansia e qualunque altro stato emotivo in atto.

TUTTO PERFETTO

Specie se si festeggia in casa nostra, il carico di stress è molto pesante: tutto deve essere perfetto, dalla tavola, agli addobbi, al menù, al vestito da indossare. Insomma, riunire tutta la famiglia può scatenare una forte ansia da prestazione, soprattutto nelle donne che sentono sulle loro spalle gran parte del peso.
La soluzione. Si dà troppa attenzione alle apparenze e meno alla sostanza, ma per stare bene insieme non serve la perfezione. Piuttosto, se in famiglia ci sono dei problemi non risolti, invece che far finta di niente meglio cercare di risolverli. Solo così si può smettere di mandare giù dei bocconi amari e trovare il coraggio di affrontare ciò che non va. Perciò, è importante capire che non serve una scenografia perfetta, ma è più importante dare attenzione ad un ascolto intimistico sia dei propri bisogni che di quelli degli altri.

REGALI PER TUTTI CON POCHI SOLDI

C’è quello per i figli, per il partner, per i genitori e gli amici: la lista dei regali da comprare sotto l’albero è spesso lunga e vorremmo comprare il regalo più adatto a ciascuno. Invece, spesso dobbiamo scontrarci con la mancanza di tempo, idee e soprattutto soldi. Una condizione che può creare frustrazione perché “vorremmo ma non possiamo”.
La soluzione. Prima di stressarsi tra una vetrina e l’altra in cerca di un’idea economicamente sostenibile, dovremmo chiederci che cosa vogliamo davvero regalare ad ogni persona, immaginando che cosa potrebbe far piacere all’altro. A volte può bastare un biglietto in cui parlare all’altro con il cuore in mano perché in questo caso le parole veicolano amore e attenzione per l’altro, più di un regalo comprato a caso. Come sempre dobbiamo renderci conto che non possiamo sopperire ai nostri bisogni emotivi con oggetti materiali. Perciò, non ci disperiamo se non possiamo comprare un regalo costoso, ma apriamo la mente e cerchiamo di fare un piccolo dono mirato.

STRESS DI COPPIA

Le vacanze sono anche un’occasione per vivere il rapporto di coppia in maniera più profonda, dedicandosi più tempo: si esce più spesso, si coltivano le proprie passioni e i rapporti sessuali si intensificano. Ma spesso non è così perché lo stress organizzativo delle feste si trasmette alla coppia che così finisce con lo stare peggio anziché meglio. Se poi già le cose non funzionano bene tra i due partner, le vacanze sono il momento peggiore perché la tensione sale e poi scoppia in furiose litigate.

La soluzione. Spesso è la non comunicazione a creare problemi. I “non detti” creano delle voragini emotive difficilmente recuperabili. Tante relazioni falliscono proprio perché la coppia non comunica più. Tutto comincia perché si ritiene che l’altro capisca anche se non verbalizziamo ma in realtà non è affatto così. Finché non parliamo l’altro non si rende conto di come stiamo. È importante condividere ogni stato d’animo e parlare delle questioni irrisolte anche se è Natale e non vorremmo rovinarci le vacanze. L’altro fattore importante è ascoltare l’altro non solo verbalmente ma emotivamente.

VACANZE DI GRUPPO

Che sia una meta esotica o la montagna, spesso tra Natale e Capodanno si parte con gli amici per una vacanza. Così si vive in gruppo per giorni e le tensioni delle singole coppie e dei nuclei familiari si sommano con il rischio che si crei un’atmosfera nervosa. Se poi si hanno abitudini diverse (loro mangiano presto e voi tardi), la lite è quasi sempre inevitabile e la vacanza rovinata.
La soluzione. Ognuno deve poter fare quello che gli piace nel rispetto degli altri perché deve essere una vacanza per tutti. Può essere utile fissare qualche regola generale in modo che su alcuni aspetti ci sia chiarezza per tutti. È bene anche chiarire subito le aspettative e le abitudini di ciascuno in modo che se ne possa prendere atto. E poi serve anche lasciare al gruppo dei momenti di libertà in cui ognuno fa quello che vuole in modo autonomo per poi ritrovarsi ad un certo punto della giornata.

NATALE DA SINGLE

Per alcuni le feste di Natale possono coincidere con la fine di una storia d’amore che ha lasciato parecchi strascichi emotivi. Perciò, durante le feste si è single e con l’umore abbastanza giù. Magari non si ha neppure voglia di stare insieme ad amici e parenti specie se la loro situazione è diversa e se in passato si stava insieme a loro in coppia.
La soluzione. Un’idea potrebbe essere quella di mettersi a fare la zia coccolando i nipoti perché i bambini sono una terapia formidabile. Ma se proprio non ci va, allora meglio rispettare il proprio stato d’animo e assecondarlo. Anche se è la Vigilia o il giorno di Natale e tutti ci chiedono di stare con loro, se non ci va non dobbiamo forzarci perché comunque non staremmo bene.
MAMMA A TEMPO PIENO
Si passano le giornate a sgridare i figli, a chiedergli se hanno fatto i compiti, se hanno lavato le mani e così via. Purtroppo, molte mamme continuano a stressarsi e a stressare i figli anche durante le vacanze e per loro anzi diventa tutto più difficile perché i figli sono sempre a casa e non a scuola. La tensione può diventare molto alta per tutta la famiglia
La soluzione. Staccate la spina tutti insieme per qualche giorno. Concedetevi un po’ di relax e un po’ di tempo senza regole anche perché a volte si pretende il rispetto di certe regole da parte dei figli solo per gestire meglio le nostre ansie. Un po’ di sana anarchia può far bene a tutti e soprattutto alle mamme. Per le docce, ad esempio, si estrae a sorte e così non c’è bisogno di discutere su chi deve lavarsi per primo. Se non si ha voglia di cucinare per un giorno, via libera a snack, pizze o all’ingresso in cucina dei bambini. Sono solo eccezioni: poi finite le feste, si torna alla solita routine ma almeno vi siete concessi una pausa.

PERDERE UNA PERSONA CARA

Può essere un parente o anche un caro amico: qualche volta la morte di una persona cara capita proprio durante le feste di Natale e il dolore sembra amplificato perché ci sembra che tutto il mondo sia felice proprio mentre noi soffriamo tanto. Spesso si prova anche rabbia nei confronti di chi continua a festeggiare nonostante il tuo lutto perché ci sembra una mancanza di rispetto.
La soluzione. Vivere il proprio dolore a dispetto delle festività in corso è l’unico modo per superare il lutto che ci colpisce. Può consolarci l’idea che se ne è andato un corpo, ma non l’anima della persona cara o i ricordi che ci ha lasciato. Se si è trattata di una morte improvvisa o della perdita di una persona con la quale non avevamo un buon rapporto, può essere d’aiuto anche scrivergli una lettera per dirgli ciò che non siamo riusciti a comunicargli in vita. Qualunque sia la strategia scelta, anche in questo caso, bisogna rispettare il proprio dolore e non schivarlo perché altrimenti ci inseguirà fino a quando non si manifesterà con sintomi fisici di malessere a livello di pancia, fegato, polmoni e cuore che sono gli organi bersaglio correlati ai problemi di natura familiare.

RECITARE LA FELICITÀ

Luci e addobbi scintillanti dominano per le strade, nei negozi e a casa. Ma non sempre a Natale si è felici anche se tutti si aspettano che lo siamo. Spesso arriviamo talmente stanchi, nervosi e sfibrati che non ci va proprio di sorridere e fingere che tutto sia fantastico. Eppure, la recita si impone e quando non riusciamo a fingere, scatta il senso si colpa perché non vorremmo deludere amici, parenti e figli che si aspettano da noi lo stesso loro entusiasmo per il Natale.
La soluzione. Per prima cosa dobbiamo chiederci che cos’è che ci rende infelici e nervosi, non tanto perché dobbiamo assecondare gli altri nel bisogno di essere tutti felici a Natale, ma per poter andare avanti nella giusta direzione. Possiamo provare la tecnica della scrittura con la mano non dominante che serve a liberare gli stati emotivi. Si fa così: si prende un foglio bianco e con la mano destra (o sinistra se si è mancini), si scrive una domanda (per esempio: che cos’è che sta causando insoddisfazione?). Poi si prende la penna con la mano sinistra e la si lascia muovere in libertà. Automaticamente disegnerà tratti grafici più o meno forti che sono l’espressione di ciò che arriva dall’emisfero destro del cervello, sede dell’istinto. Ad un certo punto, la mano si blocca da sola e improvvisamente si avverte una sensazione di leggerezza e serenità dovuta alla liberazione dell’inconscio.

BILANCI DI FINE ANNO

Come accade spesso nei momenti di pausa, in questi giorni si fanno dei bilanci di fine anno: le cose che avremmo voluto realizzare e che non siamo riusciti a fare; le cose che abbiamo perso (spesso il lavoro); gli anni che trascorrono. Insomma, tutte le aspettative deluse si fanno vive proprio in questi giorni e in chi è già predisposto possono provocare una vera e propria depressione natalizia. E la tristezza che si prova tende a confliggere con l’atmosfera di felicità tipica del Natale che, però, la persona depressa non percepisce.
La soluzione. Anche quando le condizioni non sono delle migliori, bisogna sforzarsi di pensare in positivo e credere che anche le situazioni negative possono insegnarci qualcosa che magari in quel momento è difficile vedere e capire, ma che poi si manifesterà. Il pensiero positivo è utile anche perché la negatività non porta nulla di buono e attrae altra negatività. L’energia negativa, inoltre, ha anche un impatto sul corpo generando disturbi somatici che certo non aiutano a star meglio.

 

Irma D’Aria
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